sabato 12 aprile 2014

APPROCCIO RIEDUCATIVO FUNZIONALE : POTENZIAMENTO MUSCOLARE POST OPERAZIONE DELL'ANCA





Ho sempre sostenuto che uno staff competente, un'equipe di lavoro professionale e collaborativo fossero alla base di ogni settore lavorativo. Oggi voglio sottolineare la grande importanza di una collaborazione professionale tra figure professionali: Medico, Chirurgo, Fisioterapista e Personal Trainer.

Questo perchè sempre di più nei centri fitness ci troviamo di fronte a persone con patologie o interventi chirurgici da rieducare motoriamente. Ogni fase di guarigione ha i suoi tempi da rispettare, così come ad ogni fase riabilitativa o rieducativa corrisponde la giusta figura lavorativa. Ecco dunque come il Personal Trainer, terminata la fase di riabilitazione fisioterapica, può intervenire nella rieducazione motoria e funzionale della persona interessata.


Oggi vi propongo un protocollo di rinforzo muscolare post operazione all'anca.
L'anca è l'articolazione prossimale dell'arto inferiore. Situata a livello del bacino, collega la testa del femore con la cavità acetabolare. L'anca appartiene alla famiglia delle enartrosi, è infatti un tipo di articolazione che ha due superfici articolari, una concava e una convessa, tenute a contatto da una capsula fibrosa rinforzata da legamenti. Le enartrosi sono le articolazioni più mobili del corpo umano: permettono movimenti di flessione-estensione, adduzione-abduzione, intrarotazione-extrarotazione e circonduzione. La grande possibilità di movimento che caratterizza l'anca, deriva dal fatto che questa articolazione è attraversata da tre assi, su cui si vanno a svolgere i vari movimenti. Questi assi sono:

Asse verticale: su quale si effettuano extra-intrarotazione
Asse trasversale: sul quale si effettuano flesso-estensione
Asse sagittale: sul quale si effettuano abduzione-adduzione




Proprio a causa della sua grande mobilità e dato che è un'articolazione che sopporta carichi notevoli (essendo situata in un punto strategico del nostro corpo che riceve influenze sia dal basso che dall'alto), l'anca è un'articolazione spesso soggetta a patologia degenerativa. L'artrosi dell'anca, è una patologia che si manifesta soprattutto nella popolazione sopra i 50 anni, tuttavia non è raro riscontrare lo stesso problema in soggetti molto più giovani. La patologia è data dalla precoce usura dei capi articolari. Di solito si manifesta con dolore all'articolazione interessata o della muscolatura vicina. Il dolore è maggiore al mattino, si attenua con il movimento, si può risvegliare dopo sforzo e generalmente si allevia durante la notte. Successivamente la funzionalità articolare diventa limitata, prima dal dolore, poi dagli ostacoli di natura meccanica, che possono impedire lo svolgimento delle normali attività o rendere difficili anche le abituali funzioni della vita di relazione.La diminuzione della rima articolare é il primo segno di danno cartilagineo e può consentire di fare diagnosi di artrosi iniziale. L'evoluzione della patologia spesso porta a doversi sottoporre ad intervento chirurgico a cui deve seguire un'adeguata fase di recupero in modo da poter tornare ad una condizione il più simile possibile alla condizione fisica antecedente l'operazione e l'inizio della patologia.

Di fondamentale importanza, prima di iniziare un programma di tipo riabilitativo, è il consulto con il chirurgo che ha effettuato l'intervento, per ottenere il permesso di iniziare questa fase e le indicazioni da seguire durante il periodo di recupero. Una volta avuto il permesso è altrettanto fondamentale effettuare le terapie e la riabilitazione di tipo fisioterapico per riacquisire la maggior funzionalità articolare possibile. Successivamente, sempre previa autorizzazione medica, si deve iniziare una fase di recupero muscolare, della mobilità articolare e di tutte le capacità condizionali e coordinative, in modo da poter riprendere le attività quotidiane senza particolari problemi o limitazioni.

I primi esercizi che si possono eseguire sono i seguenti:
A TERRA

-Flesso estensioni del piede
-Circonduzioni del piede in senso orario e antiorario
-Da gamba estese flettere il ginocchio e l'anca senza sollevare il tallone da terra (bene farlo
con le calze su una superficie liscia)
 -Contrazioni isometriche del quadricipite femorale. Mantenere la contrazione per 6 -10'' -Contrarre il muscolo quadricipite e mantenendolo contratto, sollevare l'arto inferiore di circa
20 cm. Rimanere in tale posizione per 8-10''.
-Contrarre il muscolo quadricipite e mantenendolo contratto, sollevare l'arto inferiore di circa 20 cm disegnando nell'aria numeri, lettere o figure geometriche
-Abduzioni scivolando su una superficie liscia senza staccare l'arto inferiore dal suolo .Eseguire 15 ripetizioni per esercizio, partendo con 1/2 serie per arrivare nel tempo ad eseguire 4 serie. Quando si arriva alle 4 serie aggiungere i seguenti esercizi:
 -Flessioni d'anca a meno di 90° mantenendo la posizione per alcuni secondi.
-Estensioni d'anca senza inarcare la schiena mantenendo la posizione alcuni secondi
-Abduzioni d'anca mantenendo il ginocchio e il piede dritti. Eseguire sempre 15 ripetizioni partendo con 2 serie per arrivare a 4. Per inserire successivamente i seguenti esercizi: -Estensioni d'anca con elastico
-Abduzioni d'anca con elastico
-Flessioni d'anca elastico


In un secondo momento sostituire gli elastici con cavigliere piene di sabbia. Partire sempre con 2 serie da 15 per arrivare a 4 serie. Sarà bene in questo periodo eseguire anche 10 minuti di bike ad inizio e fine allenamento, tenendo la sella molto alta oppure iniziando con la pedalata all'indietro. Ben venga anche la ginnastica in acqua.
Arrivati a questo punto si dovrebbe essere in condizioni di poter praticare le attività di tutti i giorni senza grandi problemi recuperandola propria libertà e la propria indipendenza. Se i controlli danno esito positivo il potenziamento può essere incrementato.




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